Il battistero è per il cristiano “tomba” e “grembo”: in esso si muore alla vita vecchia e si rinasce in Cristo alla vita nuova, si è innestati nel Corpo ecclesiale di Cristo e si diventa “candidati alla patria celeste”.
di fra Giuseppe Settembri
Dopo aver ricordato nei precedenti articoli che le “chiese di pietra” sono l’autoritratto della “Chiesa di carne” e avendo visto come l’architettura della chiesa manifesta l’indole pellegrinante della Chiesa che cammina verso la Gerusalemme celeste, s’intende considerare con maggiore attenzione alcuni luoghi speciali dell’edificio ecclesiale, ossia il battistero, l’ambone e l’altare, i quali sono stati definiti «grandi presenze simboliche permanenti», in quanto sono segni e strumenti della comunione ecclesiale nelle sue dimensioni verticale e orizzontale, terrestre e celeste, visibile e invisibile.
Il battistero, che la tradizione liturgica colloca fuori della chiesa o nei pressi della porta, è per ogni cristiano la “tomba” dove viene sepolta la vita vecchia secondo la carne e, allo stesso tempo, il “grembo” della madre Chiesa da cui si rinasce in Cristo alla vita nuova secondo lo Spirito. Come ricorda san Paolo, i battezzati sono “viventi, ritornati dai morti” (Rm 6,13). Ogni credente, mediante il battesimo, viene innestato in Cristo, entra con lui nella morte e risorge con lui a vita nuova, divenendo membro della Chiesa che è il Corpo di Cristo. L’arte e l’architettura dei battisteri evidenziano questo passaggio dalla morte alla vita mediante un “innesto” in Cristo, sorgente di vita e di luce.

Nel battistero i simboli che emergono maggiormente sono l’acqua e la luce. L’acqua, preferibilmente zampillante, e la luce esprimono la nuova condizione di vita del battezzato, l’«illuminato» che, immerso nelle acque battesimali, viene reso partecipe della morte e risurrezione di Cristo vita e luce (cfr. Gv 1,4), entra in comunione con Dio-Trinità, vive la sua stessa vita e riflette la sua luce. Per questo, nel battistero, accanto al fonte viene collocato «con la dovuta evidenza il cero pasquale che richiama in modo permanente l’“illuminazione” battesimale».
La tradizione liturgica ha utilizzato per il battistero e il fonte battesimale alcune forme particolarmente significative che esprimono l’accesso del cristiano alla vita divina-eterna mediante la partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo:
- il quadrato, che secondo il simbolismo medioevale indica la terra con i suoi quattro punti cardinali e richiama anche la forma della Gerusalemme celeste;
- l’esagono, figura che sottolinea il tempo favorevole della salvezza e può esprimere riferimenti cristologici;
- l’ottagono, che richiama l’ottavo giorno, quello della risurrezione di Cristo e dell’eternità beata;
- la croce greca o il quadrifoglio, che ricordano immediatamente la morte in croce di Cristo della quale il cristiano viene reso partecipe, ma anche i quattro punti cardinali e i quattro fiumi del paradiso terrestre;
- la forma circolare, che richiama il grembo materno ed è considerata la forma del cielo, evoca la risurrezione e la novità di vita scaturita dal sacramento che rende i battezzati «candidati alla patria celeste» ed «eredi nella santa Gerusalemme».
Alcune vasche battesimali presentano a occidente tre gradini per discendere e immergersi nell’acqua, mentre a oriente tre gradini per risalire. Il percorso di discesa dei tre gradini esprime il cammino del catecumeno che, fatta una triplice rinuncia a satana, lascia alle spalle le tenebre (occidente); l’immersione nell’acqua battesimale manifesta la partecipazione alla morte e risurrezione di Cristo che è stato tre giorni nel sepolcro; la salita dei tre gradini posti a oriente esprime il cammino del battezzato che, compiuta una triplice professione di fede nella Trinità, va verso la luce di Cristo e ritorna nel giardino paradisiaco posto a oriente.

Talvolta sopra la vasca battesimale veniva costruito un ciborio, una struttura architettonica costituita da quattro o più colonne che sostenevano una copertura a cupola semisferica o a vele poggiate sulla base poligonale. Il ciborio sopra il fonte battesimale è segno dei cieli aperti e dello Spirito che scende su coloro i quali, mediante il battesimo, rinascono dall’alto «per mezzo dell’acqua e dello Spirito Santo».
Riguardo all’arte dei battisteri, si può osservare che i temi iconografici sono tratti dalla Bibbia, dagli elementi della creazione e della vita quotidiana. Non potendo entrare nei dettagli, ci limitiamo a riportare un piccolo elenco di immagini utilizzate nei battisteri, evidenziando solo qualche significato più inerente al battesimo.
Dall’Antico Testamento vengono riprese numerose immagini che prefigurano il battesimo. L’acqua primordiale su cui aleggiava lo Spirito di Dio nella creazione; l’acqua del diluvio che salva e che distrugge; l’arca della salvezza come immagine della Chiesa; la colomba che richiama lo Spirito; il ramoscello d’ulivo che è segno della rinnovata amicizia con Dio; le acque del Nilo da cui viene salvato Mosè; l’acqua del Mar Rosso che è distruzione per l’esercito del faraone e salvezza per il popolo ebreo; l’acqua miracolosa scaturita dalla roccia dell’Horeb; il passaggio del Giordano che esprime il ritorno a una condizione felice; il segno di Giona che è stato tre giorni e tre notti nel ventre del pesce come il Figlio dell’uomo nel cuore della terra.

Dal Nuovo Testamento vengono tratti questi e altri temi che si trovano raffigurati in diversi battisteri: il Battesimo di Gesù; il Buon Pastore con pecore o cervi, per indicare la comunione tra Cristo e i cristiani; le Nozze di Cana come passaggio alla nuova alleanza sponsale tra Cristo e la Chiesa; l’incontro tra Gesù e la samaritana, per richiamare la vita eterna donata da Cristo; l’apparizione ai discepoli di Gesù che cammina sulle acque, per sottolineare la sua signoria; la pesca miracolosa che esprime la missionarietà ecclesiale; la guarigione del paralitico alla piscina di Betzatà, per ricordare la guarigione dal peccato operata da Gesù quando si viene immersi nelle acque battesimali; la guarigione del cieco nato, per evocare il tema dell’illuminazione battesimale e della vista spirituale; la discesa di Cristo agli inferi e le donne che vanno al sepolcro di Cristo, per richiamare la risurrezione di Cristo e alla sua vittoria sulla morte di cui siamo partecipi mediante il battesimo.
Altri elementi iconografici sono tratti dalla creazione e dalla vita quotidiana: realtà cosmiche come il sole (immagine di Dio), la luna (immagine della Chiesa) e le stelle (segni della vittoria della luce sulle tenebre, espressioni della vita eterna ricevuta nel battesimo); animali come il pesce (simbolo di Cristo e del battezzato), il cervo (emblema del catecumeno), l’agnello (simbolo di Cristo immolato e vincitore), la colomba (simbolo dello Spirito Santo), la fenice (richiamo alla morte e risurrezione di Cristo), il pavone (simbolo di immortalità), il leone (simbolo di Cristo e della sua risurrezione), animali mitologici o mostruosi (segni delle forze del male); vegetali come la palma (simbolo di Cristo, del suo martirio e della sua vittoria sulla morte), la vite (segno della comunione tra Cristo Sposo e la Chiesa Sposa), altre piante (segno di chi riceve vita dall’acqua), frutta e fiori (segni della primavera, dell’accoglienza di una nuova vita che porta frutto); oggetti della vita quotidiana come l’àncora (immagine della speranza nella beatitudine celeste), la chiave (come ricordo che al battezzato è riaperta la porta del cielo), la scala (simbolo dell’ascesa verso il cielo).

Nelle chiese dove non è presente il fonte battesimale, i fedeli possono comunque far memoria del loro battesimo facendosi un segno di croce con l’acqua benedetta contenuta nell’acquasantiera, la quale costituisce un richiamo battesimale per chi entra in chiesa. La forma di conchiglia, che spesso viene usata per l’acquasantiera, evoca il grembo materno e costituisce un richiamo più esplicito alla rinascita del cristiano nelle acque battesimali.
Alla luce di queste riflessioni sull’architettura e l’arte dei battisteri, possiamo dire che il battistero ci ricorda che nelle acque del battesimo per la potenza dello Spirito Santo moriamo alla vita vecchia e risorgiamo alla vita nuova, veniamo innestati in Cristo e siamo membra vive del suo Corpo che è la Chiesa, veniamo purificati-guariti per essere la Sposa senza macchia, siamo risorti con Cristo e possiamo già sedere con lui nei cieli, siamo come un albero rovesciato che ha le radici in cielo e si alimenta della vita di comunione che scaturisce dalla Trinità. •